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Correlazioni in Medicina



Associazione tra fattori di rischio cardiovascolari e stenosi aortica: studio CANHEART


È stata esaminata l'associazione tra i tradizionali fattori di rischio cardiovascolare e la stenosi aortica ( AS ) grave incidente in una grande popolazione anziana non-selezionata.

Lo studio di coorte osservazionale ha utilizzato database basati su una popolazione di pazienti con più di 65 anni ad aprile 2002, senza precedente malattia valvolare, malattia coronarica, insufficienza cardiaca, aritmia cardiaca, malattia cerebrovascolare, cardiopatia congenita o ricovero con sintomi cardiaci.
È stata esaminata la relazione tra ipertensione, diabete, dislipidemia e stenosi aortica grave incidente che ha richiesto ospedalizzazione o trattamento chirurgico o interventistico.

Tra 1.12 milioni di individui seguiti per una mediana di 13 anni, 20.995 soggetti hanno sviluppato stenosi aortica grave.
L'incidenza assoluta globale è stata di 144 su 100.000 anni-persona ( rispettivamente 169 e 127 per 100.000 anni-persona in uomini e donne ).

In modelli di rischio causa-specifici, l'ipertensione ( hazard ratio aggiustato, aHR: 1.71 ), diabete ( HR: 1.49 ) e dislipidemia ( HR: 1.17 ) sono stati tutti significativamente associati a un aumentato rischio di sviluppare stenosi aortica grave ( tutti P minore di 0.001 ).

È stata rilevata una relazione dose-risposta positiva tra il numero e la durata dei fattori di rischio cardiaco e il rischio di stenosi aortica.
Nel modello Fine-Gray, tutti e 3 i fattori di rischio sono stati associati indipendentemente a una maggiore incidenza di stenosi aortica.
Il rischio di stenosi aortica attribuibile alla popolazione associato a 3 fattori di rischio cardiaco è stato di 34.

In conclusione, l'ipertensione, il diabete e la dislipidemia hanno associazioni indipendenti e dose-risposta con stenosi aortica incidente in una popolazione non-selezionata di individui anziani e insieme rappresentano circa un terzo dell'incidenza di stenosi aortica grave. ( Xagena2017 )

Yan AT et al, J Am Coll Cardiol 2017; 69: 1523-1532

Cardio2017


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